La legge 9 gennaio 2004, n. 4, conosciuta ai più come Legge Stanca, è una legge promulgata dalla Repubblica Italiana con lo scopo di favorire e semplificare l'accessibilità agli strumenti informatici nei confronti dei soggetti disabili.
Si tratta di un pilastro nella nostra legislazione per ciò che riguarda il tema dell’accessibilità digitale, da conoscere e prendere a riferimento ogni qualvolta si parli di rendere un sito web accessibile.
In questo articolo vediamo che cos’è la Legge Stanca, come è nata, quali obiettivi ha e a chi è rivolta.
Le origini della Legge Stanca
Partiamo innanzitutto dal nome: perché la legge 4/2004 è detta legge Stanca? Il motivo è presto detto e deriva dal nome del Ministro che l’ha promossa, cioè Lucio Stanca, già Ministro per l'innovazione e le tecnologie durante il secondo Governo Berlusconi dal 2001 al 2005. La nascita della Legge Stanca è comunque il frutto di un lavoro corale, che ha viste coinvolte più parti, sia dell’opposizione che delle legislature precedenti a quella durante la quale è entrata in vigore.
Pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 17 gennaio 2004, la legge Stanca è diventata effettiva dopo circa un anno tramite diversi decreti, in primis il Decreto Attuativo del Presidente della Repubblica del 1º marzo 2005, n. 75.
Sono seguiti poi il Decreto Ministeriale dell'8 luglio 2005 “Requisiti tecnici e i diversi livelli per l'accessibilità agli strumenti informatici” (che riporta le linee guida con i requisiti tecnici, le metodologie e i programmi di valutazione assistita per la verifica dell'accessibilità dei siti Internet) e il Decreto Ministeriale 30 aprile 2008 “Regole tecniche disciplinanti l'accessibilità agli strumenti didattici e formativi a favore degli alunni disabili”.
La legge è stata poi aggiornata con decreto del 20 marzo 2013 che aggiorna l'allegato A relativo ai criteri e ai metodi per la verifica tecnica e i requisiti tecnici di accessibilità.
Considerata la natura mutevole e in continuo divenire del tema dell’accessibilità, nel tempo la legge Stanca è stata aggiornata e continuerà sicuramente ad esserlo; la novità più importante è stata senz’altro la ricezione della direttiva UE sull’accessibilità n.2019/882 che estende le regole sull’accessibilità anche al mondo privato e stabilisce l’obbligo di rispettare determinati requisiti di accessibilità per alcuni prodotti e servizi messi in commercio dal 28 giugno 2025.
Aggiornamenti alla Legge Stanca
Il Decreto legislativo n. 106/2018 ha modificato e aggiornato la Legge Stanca recependo il contenuto della Direttiva UE 2016/2102, relativa all'accessibilità dei siti web e delle applicazioni mobili degli enti pubblici, in cui si fa riferimento anche alla dichiarazione di accessibilità per la PA.
Cosa prevede la Legge Stanca
La legge 9 gennaio 2004, n. 4 rappresenta un importante strumento normativo volto a favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici.
Promulgata con l'obiettivo di garantire il diritto di ogni persona di accedere a tutte le fonti di informazione e ai relativi servizi, compresi quelli che si articolano attraverso strumenti informatici e telematici, la legge si basa sul principio fondamentale dell'uguaglianza di accesso sancito dall'articolo 3 della Costituzione italiana.
Al suo interno troviamo due definizioni fondamentali, cioè quelle di "accessibilità" e "tecnologie assistive", due concetti fondamentali per avere un quadro normativo chiaro e applicabile.
L’ accessibilità viene definita come “la capacità dei sistemi informatici, nelle forme e nei limiti consentiti dalle conoscenze tecnologiche, di erogare servizi e fornire informazioni fruibili, senza discriminazioni, anche da parte di coloro che a causa di disabilità necessitano di tecnologie assistive o configurazioni particolari”.
Per quanto riguarda le tecnologie assistive, esse sono “gli strumenti e le soluzioni tecniche, hardware e software, che permettono alla persona disabile, superando o riducendo le condizioni di svantaggio, di accedere alle informazioni e ai servizi erogati dai sistemi informatici.”.
Si tratta di due definizioni importanti per comprendere il panorama dell’accessibilità digitale e dello sviluppo di siti web accessibili.
A chi si rivolge la Legge Stanca
La legge Stanca si rivolge a diversi destinatari pubblici quali:
- Pubbliche amministrazioni* (come specificato dall’art. 1 comma 2 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165)
- Enti pubblici economici
- Aziende private concessionarie di servizi pubblici
- Aziende municipalizzate regionali
- Enti di assistenza e di riabilitazione pubblici
- Aziende di trasporto e di telecomunicazione a prevalente partecipazione di capitale pubblico
- Aziende appaltatrici di servizi informatici
Obblighi e responsabilità
Tra i principali obblighi previsti dalla legge Stanca, vi è l'obbligo per le amministrazioni di considerare i requisiti di accessibilità come criterio di preferenza nelle procedure di acquisizione di beni e servizi informatici.
Allo stesso tempo, viene stabilito che i contratti relativi alla realizzazione e modifica di siti internet devono rispettare tali requisiti, al fine di garantire l'accessibilità anche agli utenti disabili.
La legge sull’accessibilità digitale si estende anche al campo dell'istruzione, prevedendo l'applicazione delle sue disposizioni al materiale didattico utilizzato nelle scuole di ogni ordine e grado. Si pongono inoltre le basi per la formazione professionale nel settore dell'accessibilità, con l'inclusione di materie specifiche nei corsi di formazione per dipendenti pubblici e l'utilizzo di tecnologie accessibili.
L'inosservanza delle disposizioni della legge Stanca comporta responsabilità dirigenziale e disciplinare.
Sono previsti infatti una serie di meccanismi di monitoraggio e controllo, con il fine di garantire il rispetto delle disposizioni normative e promuovere progetti finalizzati al miglioramento dell'accessibilità.
Con un costante riferimento alle normative europee e internazionali sull'accessibilità, la Legge Stanca si propone di assicurare un'efficace tutela dei diritti delle persone disabili nell'ambito dell'accesso alle tecnologie informatiche.
>>> Leggi l'articolo "Normative sull’accessibilità digitale: le leggi da conoscere"
Come la PA può conformarsi alla legge Stanca
Per conformarsi alla Legge 9 gennaio 2004, n. 4 e garantire l'accessibilità dei propri siti web, la pubblica amministrazione può adottare diverse misure e strategie.
In primo luogo, è fondamentale comprendere appieno i requisiti di accessibilità definiti nella legge e nei relativi decreti attuativi, provvedendo anche alla formazione del personale responsabile della gestione e dello sviluppo dei siti web sulla tematica dell'accessibilità e sull'utilizzo delle soluzioni tecnologiche disponibili. Questa formazione dovrebbe includere la comprensione dei principi di progettazione accessibile, l'utilizzo corretto degli strumenti tecnologici e la verifica periodica della conformità ai requisiti di accessibilità.
In secondo luogo, la scelta di tecnologie dedicate per l’accessibilità web può rappresentare un valido aiuto, che non sostituisce le buone pratiche di progettazione accessibile ma le supporta, ottimizzando ancora di più l’esperienza utente. Queste tecnologie possono includere sia strumenti di verifica automatica dell'accessibilità che vere e proprie soluzioni per la correzione dell’accessibilità o l’adattamento della navigazione in base a diversi profili.
Infine, non può mancare un processo di monitoraggio e valutazione dell’accessibilità che permetta di verificare il livello di conformità dei siti web alle linee guida sull'accessibilità e di apportare eventuali correzioni laddove necessario. Questo processo dovrebbe coinvolgere sia il personale tecnico interno che eventuali consulenti esterni specializzati in accessibilità web.
In sintesi, per conformarsi alla Legge Stanca e promuovere soluzioni tecnologiche che facilitano l'adeguamento dei siti web alle linee guida sull'accessibilità, la pubblica amministrazione dovrebbe adottare un approccio integrato che comprende formazione del personale, utilizzo di strumenti tecnologici appropriati e monitoraggio continuo della conformità agli standard di accessibilità.
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